I crampi addominali rappresentano un disturbo piuttosto frequente tra gli adulti. La loro comparsa può avvenire nell’immediatezza di un pasto, durante una riunione o nel cuore della notte. Anche quando sono benigni, questi fastidi - specie se compaiono per la prima volta e non si conosce la diagnosi - creano spesso preoccupazione.
In genere compaiono sotto forma di contrazioni dolorose ma temporanee della muscolatura dell’apparato digerente, legate a digestione difficoltosa, piccole infezioni, alterazioni del transito intestinale o momenti di forte tensione emotiva.
Per quanto concerne cause, durata e intensità, invece, va osservata una certa variabilità. Si va, infatti, dal semplice spasmo digestivo al dolore viscerale delle coliti funzionali, fino a quadri che richiedono un inquadramento medico rapido. Negli ultimi anni la ricerca ha iniziato a valutare, accanto alle terapie convenzionali, il possibile ruolo di rimedi naturali mirati - tra cui il ricorso al cannabidiolo (CBD) - per modulare infiammazione, dolore e motilità intestinale attraverso il sistema endocannabinoide.
Cosa si intende per crampi addominali?
I crampi addominali sono contrazioni involontarie, sostenute e dolorose delle fibre muscolari lisce del tratto gastrointestinale. Arrivano a coinvolgere colon, stomaco e muscoli della parete intestinale. La loro intensità è variabile e dipende dal trigger che li scatena.
In genere, si distingue tra crampi addominali alti e bassi:
● Crampi addominali alti: coinvolgono stomaco e duodeno;
● Crampi addominali bassi: riguardano colon, intestino tenue e area pelvica e possono essere correlati anche al ciclo mestruale.
Alcune persone riferiscono crampi addominali e diarrea, oppure episodi in cui alle contrazioni si associano febbre lieve o malessere generale, come avviene nei crampi addominali e febbre tipici delle infezioni gastrointestinali. Il quadro complessivo varia anche in base alla sensibilità individuale. La sintomatologia, pur variabile, segue meccanismi comuni: irritazione locale, alterazioni della motilità intestinale o risposta allo stress.
Quali sono le possibili cause dei crampi addominali?
Le cause sono numerose e, nella maggior parte dei casi, non gravi. Tra le più comuni:
● Indigestione, pasti molto abbondanti o ricchi di grassi e alcol;
● Infezioni gastrointestinali virali o batteriche;
● Intolleranze o sensibilità alimentari;
● Sindrome dell’intestino irritabile e altre coliti funzionali;
● Ciclo mestruale doloroso e alcuni disturbi ginecologici;
● Stipsi e accumulo di gas intestinali;
Diversi pazienti riferiscono crampi addominali improvvisi, a ondate, con urgenza di andare in bagno. Invece, crampi addominali con diarrea dopo un pasto a rischio o durante un viaggio possono essere riconducibili a una gastroenterite. O, ancora, crampi addominali e nausea orientano la diagnosi verso un coinvolgimento dello stomaco. In altri casi si parla di crampi naturali da stress, ovvero figli di una situazione in cui l’attivazione emotiva altera la motilità e la sensibilità dell’intestino.
A prescindere dai singoli casi, è buona regola riconoscere i segnali. Quali? Tra i più frequenti è possibile individuare:
● Forti crampi addominali che non migliorano;
● Crampi addominali e febbre;
● Sangue nelle feci;
● Dolore che si irradia fino al torace o alle spalle;
● Gonfiore;
● Crampi notturni.
In tutte queste situazioni, è opportuno rivolgersi a un medico competente per ottenere una diagnosi puntuale.
Rimedi naturali per i crampi addominali
Quando le cause gravi sono state escluse, ha senso concentrarsi sui rimedi per crampi addominali legati a digestione, transito o stress. I percorsi più efficaci combinano modifiche dello stile di vita, piccole strategie locali e, se necessario, farmaci o integratori su indicazione sanitaria. Molte persone cercano soluzioni rapide in rete, ma è l’insieme di scelte quotidiane a fare davvero la differenza.
Tra i rimedi naturali più utilizzati rientrano un’alimentazione equilibrata, una buona idratazione, tecniche di rilassamento, l’uso di calore locale e il ricorso a tisane con piante ad azione carminativa o antispastica lieve. In caso di dubbi o sintomi che si ripetono, è comunque opportuno confrontarsi con il medico curante, soprattutto prima di assumere prodotti a base di erbe o integratori.
Alimentazione e idratazione corretta
Una dieta regolare, ricca di fibre solubili, frutta e verdura, aiuta a stabilizzare il transito intestinale e a ridurre fermentazioni eccessive. Può essere utile:
● Fare pasti piccoli e frequenti, evitando abbuffate serali;
● Limitare fritti, alcol, bevande gassate e cibi molto elaborati;
● Tenere un diario alimentare se si sospettano intolleranze;
● Bere acqua durante il giorno, aumentando l’apporto in caso di diarrea o sudorazione intensa
In ogni caso, prima di chiedersi cosa prendere per alleviare i crampi addominali vale la pena osservare se alcuni alimenti compaiono sistematicamente alla vigilia degli episodi. Il medico o il dietista sono gli unici referenti per decidere cosa prendere per i crampi addominali in presenza di disturbi cronici o altre terapie, valutando quando ricorrere a farmaci antispastici o analgesici da banco e quando invece indagare più a fondo.
Calore e massaggi rilassanti
L’applicazione di calore locale con una borsa dell’acqua calda o un termoforo a bassa temperatura può favorire il rilassamento muscolare e attenuare il dolore, soprattutto in caso di spasmi al basso ventre correlati al ciclo o alla tensione intestinale. Un massaggio circolare delicato dell’addome, associato a respirazioni lente e profonde, aiuta molte persone a percepire meno intensi gli episodi e a interrompere il circolo vizioso tra dolore e ansia.
Infusi e tisane rilassanti
Infusi a base di camomilla, finocchio, zenzero, melissa o menta piperita sono tradizionalmente usati per dare sollievo all’apparato digerente; alcuni studi indicano un possibile beneficio sulla motilità intestinale e sulla percezione del dolore in chi soffre di colon irritabile, pur con evidenze ancora limitate. Nel caso di crampi addominali e diarrea ogni rimedio erboristico va sempre discusso con il medico, soprattutto se compaiono sangue nelle feci, febbre o si assumono altri farmaci.
Il ruolo del CBD nei crampi addominali
Quando si cerca qualcosa che aiuti a gestire meglio i crampi addominali nel quotidiano, è facile imbattersi nel CBD. Prima di tutto, vale la pena sottolineare come il cannabidiolo non sia psicoattivo e non alteri lo stato di coscienza. Proprio per questo viene studiato come possibile supporto in alcune condizioni di dolore e infiammazione.
L’interesse dei ricercatori nasce dal suo rapporto con il sistema endocannabinoide, la rete di recettori e messaggeri che il corpo utilizza per regolare anche il dolore, la risposta infiammatoria e il movimento dell’intestino. Questa rete è attiva anche lungo il tratto gastrointestinale e contribuisce a stabilire quanto l’intestino si contrae, quanto è “reattivo” agli stimoli e come risponde alle sollecitazioni del sistema immunitario.
Dagli studi sperimentali su modelli di infiammazione intestinale emergono alcuni punti ricorrenti. Il CBD sembra poter:
● Attenuare le contrazioni eccessive della muscolatura liscia, favorendo una motilità più regolare;
● Ridurre la tendenza agli spasmi e l’irritazione della parete intestinale;
● Modulare la risposta immunitaria locale, con una minore produzione di alcune sostanze che alimentano l’infiammazione cronica.
Sebbene non ancora definitive, queste evidenze suggeriscono come il CBD possa rivelarsi un alleato nei disturbi in cui dolore e infiammazione intestinali si presentano insieme. Sul versante clinico, alcuni studi su persone con intestino irritabile hanno indicato come preparazioni a base di CBD, in contesti controllati, possano ridurre l’intensità del dolore addominale e migliorare la percezione dei sintomi.
Infine, va posto l’accento sulla tollerabilità: il CBD è generalmente ben gestibile, sebbene non privo di possibili effetti indesiderati. In letteratura sono riportati sonnolenza, variazioni dell’alvo, alterazioni degli esami di funzionalità epatica e interazioni con alcuni farmaci metabolizzati dal fegato, soprattutto a dosaggi elevati o in caso di uso prolungato. Per questo, se si valuta il CBD - ad esempio attingendo alla gamma di Oli CBD Eusphera - come parte di un percorso di cura per dolori o crampi addominali ricorrenti, il passaggio dal proprio medico curante è fondamentale per capire se sia una scelta adatta al singolo caso, con quali dosaggi e con quali controlli.