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Morbo di Parkinson: possibile curarlo con il CBD

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Morbo di Parkinson: possibile curarlo con il CBD

Il Morbo di Parkinson è una patologia neurodegenerativa che colpisce il sistema extrapiramidale.
La malattia influisce quindi in maniera negativa sul sistema nervoso centrale e si manifesta con sintomi legati principalmente ai movimenti e all’equilibrio.
I principali problemi derivanti da questa patologia sono rigidità, tremore in stato di riposo, lentezza nei movimenti, instabilità nella postura e nell’andatura.
Recenti studi scientifici hanno dimostrato che il CBD risulta particolarmente efficace per ridurre gli stati d’ansia nel paziente e i conseguenti tremori. Ma non solo, perché il cannabidiolo svolge anche una funzione neuroprotettiva.
Di seguito vi indicheremo le cause della comparsa e i benefici del CBD sulle persone affette dal Morbo di Parkinson.

Morbo di Parkinson: le cause


Il Morbo di Parkinson colpisce principalmente persone con più di 65 anni d’età (70% dei casi), mentre compare molto più raramente in persone con età inferiore a 50 anni (2% dei casi). Inoltre risulta leggermente più frequente negli uomini che nelle donne.
Tutto parte dalla degenerazione delle cellule nervose situate nella substantia nigra, una zona del cervello che svolge l’attività di produzione di dopamina.
La dopamina è una molecola organica che controlla e regola le attività inerenti a movimenti ed equilibrio, e risulta quindi fondamentale per una corretta attività motoria. Il Morbo di Parkinson induce una degenerazione delle cellule deputate alla produzione di dopamina, determinando una sua diminuzione nel sistema nervoso centrale.
Tra le cause principali del Morbo di Parkinson troviamo:

  • genetica;
  • invecchiamento;
  • tossine esogene e fattori ambientali;
  • virus,
  • fattori endogeni;
  • danni cellulari;
  • elevate quantità di ferro;
  • apoptosi (condizione rara che prevede la morte cellulare programmata).

Per quanto riguarda i fattori ambientali, segnaliamo che l’eccessiva esposizione a pesticidi, metalli, xenobiotici e prodotti chimici industriali aumentano notevolmente le possibilità di comparsa del Morbo di Parkinson.

CBD e Morbo di Parkinson: i benefici


Come già anticipato, il CBD è in grado di ridurre notevolmente gli stati d’ansia e i tremori nel soggetto affetto da Morbo di Parkinson.
La funzione ansiolitica e neuroprotettiva del cannabidiolo garantisce ottimi risultati, ed oltre a ridurre i tremori, a lungo termine riduce anche la frequenza e l’ampiezza di quest’ultimi.
Il CBD interagisce con diversi neurorecettori, tra cui il recettore 5-HT1A, responsabile proprio del controllo dell’ansia (e dei tremori derivanti).
Le principali attività di contrasto al Morbo di Parkinson, che svolge il cannabidiolo, sono:

  1. inibizione della trasmissione glutammatergica nel cervello e relativa riduzione della tossicità da glutammato;
  2. miglioramento della funzione della barriera emato-encefalica (che serve a proteggere il cervello da sostanze esterne);
  3. regolazione del flusso ematico cerebrale;
  4. riduzione dei danni relativi a lesioni cerebrali traumatiche;
  5. controllo e regolazione della morte cellulare programmata.


Un recente studio sui benefici del CBD sul Morbo di Parkinson è stato condotto dal Dipartimento di Gerontologia dell’Università federale di Sao Carlos (Brasile).
Ebbene, i medici e i ricercatori hanno somministrato una singola dose di 300 mg di CBD a 24 soggetti affetti da malattia di Parkinson. Dopo 15 giorni di wash-out, agli stessi pazienti è stato somministrato un normale farmaco indicato per la cura di questa patologia.
I risultati registrano un significativo miglioramento nello stato d’ansia (ridotto al minimo) e la riduzione dei tremori appena dopo la somministrazione di CBD. Un risultato di gran lunga migliore rispetto a quello ottenuto dal normale farmaco per Morbo di Parkinson.
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