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CBD e Tachicardia ed effetti sul cuore

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CBD e tachicardia: effetti sul cuore

Il CBD è un ottimo alleato per combattere la tachicardia, un disturbo che colpisce l’apparato cardiovascolare principalmente il cuore. Si verifica con l’aumento della frequenza cardiaca (numero di battiti) in condizioni di riposo.
I sintomi principali sono difficoltà respiratorie, palpitazioni, dolore toracico, e nei casi più gravi anche vertigini e svenimenti. Solitamente la tachicardia si presenta dopo un’alterazione degli impulsi elettrici che regolano e controllano l’azione della pompa del cuore.
Esistono varie forme di tachicardie, tra queste segnaliamo la sinusale, la parossistica, la temporanea, la continua e la ventricolare.
Di seguito vi indicheremo le cause della tachicardia e i benefici del CBD.

Tachicardia: le cause


Come già anticipato, la causa della tachicardia è da ricercare negli impulsi elettrici inviati al cuore che per qualche ragione non “funzionano” come dovrebbero.
In questo caso la frequenza cardiaca può aumentare (tachicardia) o diminuire (bradicardia) notevolmente.
Il valore ottimale della frequenza cardiaca, in condizioni di riposo, è quello compreso tra 60 e 100 pulsazioni al minuto. Quando il valore di 100 battiti al minuto viene superato, si può parlare di tachicardia.
Questo disturbo può essere causato da:

  • abuso di alcool;
  • abuso di caffeina;
  • tabagismo;
  • eccesso/mancanza di sostanze minerali;
  • malformazioni del cuore;
  • anemia;
  • ipertensione o ipotensione arteriosa.

Ma non solo, perché ad esempio in caso di tachicardia “temporanea” segnaliamo che quest’ultima può essere provocata anche da stati di ansia e stress.

I benefici del CBD


Il CBD può aiutare a ridurre la tachicardia attraverso la regolazione dei recettori del sistema endocannabinoide. Attenzione però, perché alcune volte l’aumento dell’attività di questo sistema potrebbe causare la comparsa di patologie più o meno gravi, quali:

  • sindrome metabolica;
  • diabete;
  • obesità addominale;
  • steatosi epatica;
  • sviluppo della resistenza all’insulina;
  • sviluppo della resistenza alla leptina.

Tuttavia l’aumento delle attività del Sistema Endocannabinoide non sempre comporta rischi, soprattutto se usato come “meccanismo compensativo”. Come nel caso del CBD che viene usato per curare la tachicardia.
Infatti in caso di ipertensione, il CBD agisce su questo sistema portandolo a contrastare l’aumento della pressione arteriosa e della contrattilità cardiaca. Il tutto avviene tramite l’attivazione dei recettori CB1 e CB2.
Il CBD è un ottimo rimedio anti-ipertensivo, in grado di diminuire quindi la pressione arteriosa.
Segnaliamo inoltre la sua grande efficacia in caso di tachicardia causata da attacchi di panico, ansia, stress e sensazioni di paura immotivate.

Gli Studi Scientifici


Uno studio scientifico condotto dalla American Society for Clinical Investigation ha dimostrato che il CBD è in grado di ridurre notevolmente la tachicardia sin dalla prima dose.
L’esperimento medico è stato effettuato su 9 soggetti volontari a cui sono stati somministrati 600 mg di CBD e in seguito 600 mg di placebo.
Ebbene, dopo le relative somministrazioni si è arrivati alla conclusione che il CBD ha agito molto in modo migliore rispetto al placebo riducendo notevolmente la pressione sanguigna.
Ma non solo perché è stato anche dimostrato che il CBD aiuta a ridurre la pressione sanguigna nell’uomo solo in condizioni di riposo.
Mentre in condizioni di stress il CBD è in grado di aumentare la pressione sanguigna.
 
 

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