CBD: una potenziale soluzione per l'aggressività?
Il cannabidiolo (CBD) è sempre più richiesto come rimedio naturale o alternativo per migliorare numerose patologie e numerosi disturbi. Oltre ai naturali effetti antinfiammatori e antidolorifici che hanno reso celebre il cannabinoide, il CBD è tuttora studiato anche per gli effetti benefici che registra nella regolazione del sonno, dell'umore, dell'ansia e dei sintomi di psicosi e disturbi mentali.
L'aggressività è un aspetto caratteriale e comportamentale caratterizzato da manifestazioni comportamentali esuberanti, eccitate o violente. L'aggressività però non è da catalogare come un semplice tratto caratteriale: spesso nasconde un disagio ben più grande, come quello proprio di disturbi d'ansia, depressivi e di personalità.
In questo articolo esploreremo cos'è l'aggressività, a cosa spesso risulta correlata e il ruolo del CBD nella regolazione dei sintomi aggressivi.
Aggressività: cos'è e come viene trattata
L'aggressività è un aspetto comportamentale caratterizzato da un comportamento dirompente (colpire, gridare, assumere atteggiamenti improvvisi e spaventosi anziché usare segnali emotivi per comunicare le intenzioni). L'aggressività è connotata da un atteggiamento distruttivo e da un comportamento particolarmente dirompente che si riflette nel linguaggio, nella difficoltà della risoluzione di conflitti.
L'aggressività è spesso legata a disturbi della condotta, rabbia in relazione ai problemi e agli eventi frustranti quotidiani. La componente interna è multifattoriale e riguarda temperamento, deficit neuronale (il cervello ha avuto eventuali sofferenze cerebrali), modalità di attaccamento (legame materno infantile) e vulnerabilità biologica.
I fattori di rischio sono:
- Biologico: il temperamento (caratteristiche innate del comportamento)
- Psicosociale: povertà, stress familiari, alcolismo, patologie familiari, depressione, personalità antisociale, conflitti coniugali.
- Qualità genitoriale: modalità educative, disciplina troppo dura, abusivismo, scadente affettività, scarsa reciprocità e/o contingenza ai segnali del bambino, attaccamento insicuro/disorganizzato.
Trattamenti
Il trattamento farmacologico viene scelto in casi in cui l'aggressività correla effettivamente con un comportamento violento; in tal caso sono prescritti numerosi farmaci - antipsicotici, composti ad azione serotoninergica, sali di litio, anticonvulsivanti, benzodiazepine, beta-bloccanti - nessuno dei quali è dotato di una specifica azione antiaggressiva.
In caso di sola aggressività il trattamento più utile e funzionale risiede nella psicoterapia. Esistono diverse tecniche di rilassamento per l’aggressività che possono essere utilizzate, spesso basate sulla respirazione e il rilassamento muscolare.
CBD cos'è e come funziona
Il cannabidiolo o CBD è un cannabinoide, e in particolare è tra i cannabinoidi maggiormente rappresentati nella nella pianta di Canapa Sativa. Il CBD agisce sul sistema endocannabinoide, che è un sistema di comunicazione cellulare nel nostro corpo. Questo sistema è coinvolto in una varietà di funzioni corporee, tra cui il controllo del dolore, la regolazione dell'umore, l'appetito e il sonno. Il CBD interagisce con i recettori del sistema endocannabinoide per aiutare a mantenere l'equilibrio e la stabilità del corpo. Ma come può avvenire tutto ciò?
Il Sistema Endocannabinoide è costituito da una fitta rete di recettori, CB1 e CB2, rispettivamente rappresentati nel Sistema Nervoso Centrale e nel Sistema Immunitario, a cui si legano endocannabinoidi prodotti dall'organismo. I cannabinoidi, come il CBD, possono legarsi ai recettori sopracitati modulando il Sistema Endocannabinoide e promuovendo l'omeostasi, condizione di fisiologico equilibrio organico. Per tale ragione il CBD è largamente impiegato come rimedio naturale contro ansia e depressione, stress e ansia ma non solo! I benefici del CBD non si limitano al trattamento di stati d'ansia, diversi studi confermano che il CBD è un principio attivo che vanta un effetto positivo per il trattamento del dolore cronico e di stati infiammatori: spesso persone affette da queste condizioni cronicamente, sviluppano stati ansiosi, ansia generalizzata e talvolta aggressività; questi disturbi possono essere accompagnati anche da stati depressivi a causa del carico mentale che pazienti affetti da condizioni dolorose croniche sono chiamati ad affrontare.
L'altro volto dell'aggressività: ansia, depressione e disturbi mentali
L'aggressività è un tratto comportamentale e di personalità che spesso, se approfondito debitamente con uno psicoterapeuta, risulta associato o causato da disturbi e condizioni mentali ben più complessi, come ansia, depressione e disturbi di mentalità.
Grazie all'ampia letteratura scientifica di cui oggi disponiamo, sappiamo che il CBD ha un impatto positivo sulle funzioni cerebrali dell'uomo ed è considerato un potenziatore cognitivo perché influisce positivamente sul sistema endocannabinoide, sui livelli di energia e sull'umore. Migliora la memoria a lungo termine ed è in grado di alleviare depressione, disturbi psicotici e d'ansia.
CBD: come aiuta in caso di ansia, depressione e disturbi mentali
È stato dimostrato che il CBD ha un impatto positivo sulle funzioni cerebrali dell'uomo, in quanto migliora il flusso sanguigno alle aree cerebrali e regola il rilascio di neurotrasmettitori e altre importanti sostanze chimiche nel cervello. La struttura chimica del CBD gli consente di attraversare la barriera emato-encefalica e di interagire con altri recettori presenti nelle cellule cerebrali, tra cui i canali TRPV e i recettori della serotonina (5-HT1A). L'effetto del CBD sulla depressione è evidente nelle persone che soffrono di ansia e depressione, di disturbi d'ansia, di disfunzioni sessuali, di disturbo d'ansia sociale, di disturbi depressivi e di disturbo post-traumatico da stress, che hanno difficoltà a regolare il neurotrasmettitore serotonina. Le ricerche suggeriscono che la serotonina è responsabile dell'equilibrio dell'umore e che bassi livelli di serotonina denotano un profilo depressivo.
CBD e serotonina
il CBD è in grado di potenziare l'attivazione dei recettori 1A della serotonina, vantando effetti antidepressivi sostenuti, emulando il meccanismo d'azione dei farmaci antidepressivi che, come il CBD, sostengono, attraverso meccanismi simili, gli effetti della serotonina migliorando così l'umore. Il suddetto effetto supporta la teoria di come il CBD prevenga alcuni problemi e disturbi come il dolore neuropatico, l'ansia, la depressione, la schizofrenia e la nausea da chemioterapia.
CBD e aggressività: uno studio su modello murino
Uno studio recente ha indagato l'efficacia del cannabidiolo, metabolita presente nella cannabis, nel ridurre l'aggressività nei topi. Questo studio ha mostrato risultati promettenti sulla capacità del CBD di influenzare il cervello e ridurre i comportamenti aggressivi.
Per valutare l'effetto del CBD sull'aggressività, gli scienziati hanno condotto una serie di esperimenti su topi stimolati ad essere aggressivi attraverso l'isolamento. I topi sono stati divisi in diversi gruppi, ognuno dei quali ha ricevuto una diversa dose di CBD per chilo di peso. Le dosi somministrate variavano da 5 a 60 milligrammi per chilo. È stato anche incluso un gruppo di controllo, a cui non è stato somministrato il cannabidiolo.
Risultati dello studio
Dai dati raccolti, è emerso che il CBD è in grado di ridurre l'aggressività nei topi. Tuttavia, è interessante notare che l'effetto del CBD sull'aggressività non è lineare con l'aumento della dose. La dose di 15 milligrammi per chilo è risultata essere la più efficace nel ridurre l'aggressività nei topi. Al contrario, dosi superiori non hanno avuto lo stesso effetto e, in alcuni casi, hanno addirittura invertito l'effetto desiderato.
Meccanismo d'azione del CBD
Ma come il CBD riesce a ridurre l'aggressività? Il CBD sembra influenzare l'attivazione di due recettori nel cervello: il recettore 5-HT1A, che è il recettore della serotonina conosciuta come l'"ormone della felicità", e il recettore CB1, che è il recettore degli endocannabinoidi. L'attivazione di questi recettori sembra contribuire alla riduzione dell'aggressività.
Implicazioni per gli esseri umani
È importante notare che lo studio è stato condotto su topi e quindi i risultati non possono essere applicati direttamente agli esseri umani. Tuttavia, questi risultati preliminari aprono la strada a ulteriori ricerche sull'effetto del CBD sull'aggressività umana. Studi futuri potrebbero esaminare gli effetti del CBD su soggetti umani e valutarne l'efficacia come potenziale trattamento per l'aggressività.
In conclusione, lo studio sui topi ha dimostrato che il CBD ha la capacità di ridurre l'aggressività attraverso l'attivazione di specifici recettori nel cervello. Tuttavia, ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno il meccanismo d'azione del CBD e valutare la sua efficacia negli esseri umani. Nonostante le potenzialità del CBD, è fondamentale sottolineare che l'uso della cannabis e dei suoi derivati deve essere attentamente valutato e supervisionato da professionisti medici qualificati.