Per molte persone il calo della libido arriva in modo graduale: meno voglia di cercare il contatto, meno fantasie, più fatica a “entrare in sintonia” con il partner. Non è solo una fase di stanchezza, ma un cambiamento che può durare mesi e creare disagio personale e relazionale.
Nelle donne il calo del desiderio sessuale tende a comparire soprattutto nei periodi di grande variazione ormonale - come gravidanza, post-partum, perimenopausa - o in presenza di dolore ai rapporti e stress cronico. Il calo della libido in un uomo si intreccia più spesso con problemi erettili, malattie croniche e pressione legata alla performance. In entrambi i casi la domanda è simile: capire se si tratta di qualcosa di transitorio o di un disturbo vero e proprio, e quali strumenti esistono per intervenire, dai cambiamenti nello stile di vita fino ai rimedi naturali e al possibile ruolo del CBD.
Sintomi del calo della libido negli uomini e nelle donne
Descrivere con precisione i sintomi aiuta a distinguere un semplice periodo “no” da un quadro che merita attenzione clinica. Il segnale più frequente è la riduzione dell’interesse verso il sesso. Il calo del desiderio sessuale si traduce in minore iniziativa e curiosità verso la dimensione erotica, tendenza a rimandare o evitare le occasioni intime.
Negli uomini, il calo del desiderio sessuale può accompagnarsi, in genere, a:
● Comparsa di ansia da prestazione;
● Erezioni meno spontanee e/o meno stabili;
● Sensazione di non sentirsi all’altezza della situazione.
Il calo della libido femminile, invece, si manifesta spesso con:
● Scarsa (o assente) eccitazione;
● Difficoltà a raggiungere l’orgasmo;
● Lubrificazione ridotta;
● Dolore nei rapporti, specie se in menopausa.
Il calo della libido in menopausa viene descritto di frequente come una perdita di naturalezza nell’intimità. In gravidanza e dopo il parto, invece, il calo della libido è reso più probabile da stanchezza, sonno spezzato, modifiche del corpo e preoccupazioni per il bambino.
Se arrivano a durare diversi mesi, queste modifiche possono generare sofferenza e impattare sulla vita di coppia. In questi casi, non si tratta più solo di una variazione fisiologica, ma di un possibile disturbo del desiderio che richiede una valutazione strutturata.
Cause principali del calo della libido
La causa del calo della libido non è quasi mai una sola. In genere si combinano fattori biologici (ormoni, malattie, farmaci), psicologici (ansia, umore depresso, vissuti sul proprio corpo) e relazionali (comunicazione, conflitti, storia della coppia). Per questo è poco utile cercare un rimedio unico e rapido: il lavoro più efficace parte da una buona ricostruzione della storia del sintomo.
Cause fisiche del calo della libido
Sul piano organico, il calo della libido può essere collegato a:
● Variazioni di testosterone;
● Disturbi tiroidei;
● Diabete;
● Obesità;
● Malattie cardiovascolari;
● Sindrome metabolica;
● Condizioni dolorose croniche.
Inoltre, anche molti farmaci (antidepressivi, antipertensivi, antiepilettici) contribuiscono a un calo della libido maschile o femminile. Senza dimenticare l’impatto che le terapie ormonali possono avere in termini di riduzione del desiderio o di interferenza con l’eccitazione.
Per le donne, inoltre, la transizione verso la pausa rappresenta un momento particolarmente delicato, comportando:
● Calo degli estrogeni;
● Vampate;
● Dolore genito-urinario.
Tutte queste fattispecie possono convergere verso un calo del desiderio sessuale. Anche la relazione tra pillola e calo della libido è complessa: una parte delle donne riferisce riduzione del desiderio, altre non notano differenze o riportano un miglioramento, a conferma della forte variabilità individuale. Negli uomini, il calo della libido può segnalare un ipogonadismo o un problema vascolare e spesso si associa a sedentarietà, fumo, consumo eccessivo di alcol e scarso riposo notturno.
Cause psicologiche del calo della libido
Stress cronico, ansia e depressione sono tra i fattori più costantemente associati al calo del desiderio. Una giornata scandita da urgenze, carico mentale elevato, difficoltà economiche o lavorative lascia poco spazio interno per la sessualità; non è raro che il calo di libido inizi in un periodo particolarmente intenso e poi si mantenga anche quando l’emergenza è rientrata.
Nei pazienti con disturbi d’ansia o dell’umore, il desiderio è spesso una delle prime dimensioni a ridursi; nei disturbi depressivi, in particolare, il calo della libido per cause psicologiche è parte del quadro clinico e non un aspetto accessorio. Nelle relazioni di coppia, conflitti non affrontati, comunicazione scarsa sul piacere e vissuti negativi legati alla sessualità possono consolidare il problema, soprattutto nelle donne che si ritrovano a fare i conti con anni di adattamento e rinuncia.
Rimedi naturali per stimolare il desiderio sessuale
Stile di vita, attività fisica e gestione dello stress. La ricerca di rimedi naturali contro il calo della libido si muove lungo questi tre assi. Nello specifico:
● Alimentazione: equilibrata e con attenzione a peso, salute metabolica e cardiovascolare. In questo modo si sostengono i meccanismi biologici che sottendono il desiderio. Viceversa, una dieta molto ricca di zuccheri e grassi saturi, associata a sedentarietà, aumenta il rischio di affaticamento e riduzione della libido.
● Attività fisica: svolta regolarmente, rappresenta uno dei rimedi non farmacologici contro il calo della libido meglio documentati. Difatti, migliora l’umore, modula la risposta allo stress, favorisce un sonno più regolare e aumenta la percezione di efficienza fisica e di familiarità con il proprio corpo. Anche la qualità del sonno è cruciale: restrizioni croniche o risvegli frequenti si associano a calo del desiderio sessuale in entrambi i sessi.
● Gestione dello stress: da perfezionare attraverso psicoterapia, tecniche di rilassamento, mindfulness o interventi di coppia che possono riportare la sessualità in un contesto meno giudicante e più esplorativo.
Nei casi di calo della libido femminile i rimedi naturali possono includere, in coordinamento con il ginecologo, interventi locali non ormonali per ridurre il dolore e percorsi sessuologici centrati sulla gradualità e sulla riscoperta del piacere.
Il CBD e il benessere sessuale
Il CBD (cannabidiolo) è un composto non psicoattivo della cannabis sativa, distinto sia dai preparati a uso ricreativo sia dai prodotti generici a base di canapa. In ambito clinico è stato studiato soprattutto per i possibili effetti su ansia, risposta allo stress, infiammazione e dolore cronico, fattori che spesso concorrono al calo della libido.
Come opera? Interagisce in modo indiretto con il sistema endocannabinoide, coinvolto nella regolazione dell’umore, della reattività allo stress e di alcuni aspetti della motivazione, inclusa quella sessuale. Studi controllati indicano che, in contesti specifici, può contribuire a ridurre i livelli di ansia e a modulare l’iper-attivazione fisiologica legata allo stress.
Come si ricollega alla sfera sessuale e, nello specifico, alla libido? Per alcune persone questo miglioramento del tono emotivo può tradursi in una maggiore disponibilità al contatto e in una riduzione dei pensieri intrusivi che interferiscono con il desiderio.
Le evidenze sul legame diretto tra CBD e aumento della libido restano in fase di studio: non esistono indicazioni registrate per il trattamento del calo della libido e il composto va considerato come potenziale supporto indiretto, non come soluzione specifica per la sessualità.
Come usare il CBD per sostenere la libido
Prima di introdurre il cannabidiolo è necessario chiarire il quadro clinico complessivo, le cause probabili del calo libido, i farmaci in corso e la presenza di condizioni come gravidanza, allattamento o patologie epatiche.
L’utilizzo del CBD con finalità di benessere sessuale ha senso solo all’interno di un percorso più ampio che comprenda interventi sullo stile di vita, eventuale terapia psicologica o sessuologica e trattamento adeguato delle patologie di base.
In pratica, può essere preso in considerazione in quelle situazioni in cui ansia marcata, iper-vigilanza o dolore cronico contribuiscono a mantenere il calo del desiderio sessuale uomo o donna nonostante gli interventi di primo livello. È essenziale attenersi alle indicazioni del medico per quanto riguarda scelta della formulazione, modalità d’uso, monitoraggio e possibili interazioni, evitando il fai-da-te e mantenendo una netta distinzione rispetto a qualsiasi uso ricreativo della cannabis.
Per la parte non medica, legata al benessere generale e alla gestione dello stress nella quotidianità, può essere utile approfondire il tema degli oli di canapa con CBD destinati al riequilibrio e al rilassamento. In questo ambito, chi desidera informarsi su soluzioni di routine per il benessere può consultare la collezione di oli CBD Eusphera, pensata per accompagnare i momenti di maggior tensione e favorire un miglior ascolto di sé.
In ogni caso, il cannabidiolo rappresenta un tassello aggiuntivo, non il fulcro del trattamento. L’obiettivo rimane costruire nel tempo una sessualità più serena e coerente con il proprio stato di salute, integrando interventi medici, psicologici e di stile di vita, e valutando il CBD come possibile supporto nei casi in cui ansia e stress abbiano un ruolo centrale.