I recettori CB2, cosa sono e quali funzioni svolgono
Oltre ai recettori CB1, il nostro sistema endocannabinoide è dotato di un’altra tipologia di recettori: i CB2, che sono localizzati principalmente nelle cellule del nostro sistema immunitario, e in misura minore nel midollo spinale, nell’apparato scheletrico e in organi come la milza, il fegato, il colon e il pancreas.
Perché, dunque, in questo blog parliamo di tali argomenti? È presto spiegato. I recettori CB1 e CB2 sono importanti perché svolgono la funzione di recepire le sostanze benefiche presenti nella cannabis terapeutica (fito-cannabinoidi) e renderle assimilabili da parte del nostro organismo.
Come avviene tutto ciò? I fitocannabinoidi si legano dunque ai recettori CB1 e CB2, posizionati sulla membrane cellulari, provocando un effetto benefico su queste ultime. Si tratta, in altre parole, di una “reazione terapeutica a catena”, scatenata dalla “riprogrammazione” dell’attività cellulare verso un generale equilibrio fisico e psicofisico (omeostasi).
È come se i recettori CB1 e CB2, dunque, “dessero l’ordine” alle nostre cellule di eseguire il comando espresso dal principio attivo della canapa.
Entriamo, però, nello specifico di questo articolo: che cosa sono i CB2 e quali funzioni svolgono? Vediamo nel dettaglio.
L’importanza dei recettori CB2
Il ruolo dei recettori CB2 è stato scoperto nei primi anni ’90. In particolare, è stata evidenziata la loro triplice funzione di rendere effettive:
- l’azione antinfiammatoria dei cannabinoidi;
- la loro azione antidolorifica (strettamente collegata alla prima);
- la loro capacità di aumentare le difese del sistema immunitario, oppure, al contrario, nel caso delle malattie autoimmuni, di abbassare le reazioni anomale dell’organismo come spieghiamo nell'articolo degli effetti del CBD.
Per questi motivi, i CB2 sono fondamentali nel trattamento dei dolori neuropatici, ovvero i dolori cronici che hanno come causa il malfunzionamento o l’alterazione del sistema nervoso periferico o centrale, che può avvenire in presenza di determinate malattie infettive, o come nel diabete, nella sclerosi multipla e in altre patologie.
L’effetto terapeutico dei cannabinoidi – in particolar modo del CBD – dunque, risulta utile nel trattamento dei sintomi di dolori cronici come, ad esempio, quelli legati alle infiammazioni dell’apparato muscolo-scheletrico o quelli che hanno origine nelle malattie citate poc’anzi.
È per questo che è sempre più frequente, anche in Italia, il ricorso alla cannabis medica quale terapia del dolore (processo regolamentato dall’Organismo statale per la cannabis del Ministero della Salute).
CBD contro dolori e infiammazioni
La cannabis sativa, ricapitolando, contiene diverse sostanze che svolgono un’azione analgesica e antinfiammatoria sul nostro organismo, una volta recepite dal sistema endocannabinoide, che ne “legge” le informazioni e rende possibile “eseguirne il comando” ovunque sia necessario all’interno del nostro corpo.
Principale componente terapeutico della canapa è il cannabinoide CBD, responsabile di molti effetti positivi. In commercio sono disponibili numerosi prodotti contenenti CBD per il trattamento di una molteplicità di sintomi, tra cui, appunto, i dolori cronici e le infiammazioni (ma non solo).
Eusphera si impegna costantemente a ricercare e a sviluppare prodotti e integratori di alta qualità a base di CBD; si tratta esclusivamente di prodotti realizzati in Italia, al 100% organici e naturali, estratti con processi e tecnologie certificate per garantire sempre alti standard di sicurezza e qualità.
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