Nel nostro blog di approfondimento sulla composizione e sui benefici della canapa sativa, avevamo già parlato dei terpeni e delle loro proprietà. In questo articolo tratteremo in modo dettagliato uno dei numerosissimi terpeni che fanno parte della cannabis s.: il linalolo. Per quale motivo è interessante prenderlo in esame e indagarne le proprietà? Entriamo nel dettaglio.
Linalolo, che cos’è
Il linalolo (o linalool) è una biomolecola piuttosto importante da citare, dal momento che costituisce all’incirca il 5-6% dell’olio essenziale ricavato dalla canapa s.
Al linalolo è dovuta gran parte del profilo olfattivo della pianta: è, infatti, il terpene che maggiormente contraddistingue il particolare aroma della cannabis s. Non si trova soltanto in questo arbusto, ma anche in molte altre varietà di piante ed erbe aromatiche, nelle quali contribuisce a sprigionare un’intensa fragranza agrumata.
Dove si trova il linalolo
Questa molecola, ad esempio, si trova in frutti come l’uva, il mandarino e il limone, in piante ed erbe aromatiche come la lavanda, l’origano, il coriandolo, il timo, la salvia, il rosmarino, il basilico e in radici come lo zenzero.
La funzione del linalool (come quella dei terpeni in generale) è di proteggere la pianta dall’attacco degli erbivori, dei parassiti e dei batteri; inoltre è fondamentale nel processo di impollinazione, grazie al richiamo esercitato dal suo profumo su api e farfalle.
Le proprietà del linalolo
Le proprietà del linalolo sono state vagliate da diversi studi di laboratorio (fino ad ora, mai sugli esseri umani), ed evidenziano risultati incoraggianti. Pare, difatti, che al linalolo siano riconducibili i seguenti effetti:
- Calmante: favorirebbe il sonno e agirebbe da sedativo naturale;
- Antidolorifico e antinfiammatorio: il linalolo interagirebbe con i recettori degli oppioidi limitando, così, la percezione del dolore;
- Ansiolitico: il linalolo ridurrebbe l’attività dei recettori della serotonina (non a caso l’olio essenziale di lavanda è ampiamente utilizzato in aromaterapia proprio a questo scopo); inoltre aiuterebbe a moderare l’aggressività e i livelli di stress;
- Antiepilettico: il linalool avrebbe la capacità di inibire l’attività di uno dei neurotrasmettitori responsabili dell’eccitabilità e della comparsa delle convulsioni (il glutammato);
- Antidepressivo: gli estratti vegetali di diverse piante contenenti alti livelli di linalolo sono utilizzate nella formulazione di farmaci antidepressivi e ansiolitici. Alcune ricerche hanno messo in luce che questa biomolecola agisce in maniera antidepressiva sui ratti, senza avere nessuna ripercussione sul DNA.
I ricercatori hanno anche ipotizzato che il linalolo abbia la capacità di interagire positivamente con le altre componenti della canapa s., aumentandone l’efficacia terapeutica (il cosiddetto “effetto entourage”). Ad esempio, alcuni scienziati hanno messo in relazione il linalolo con l’incremento dell’azione antiepilettica del CBD.
Il linalolo fa male?
Una domanda frequente sul linalool è se sia pericoloso per la salute. La risposa è no: si tratta di una sostanza ben tollerata dall’organismo, tant’è che viene abbondantemente utilizzata nella produzione di profumi, detersivi, saponi, aromatizzanti alimentari, eccetera.
Il suo utilizzo risulterebbe nocivo soltanto a livelli molto elevati, nel qual caso potrebbe determinare problemi di memoria. Ciò, tuttavia, non accade con le ridotte quantità di linalolo presenti nei prodotti nutraceutici, alimentari e cosmetici (i livelli dovrebbero essere molto più alti per risultare tossici).
Inoltre, i terpeni non restano in circolo nell’organismo a lungo, anzi: vengono smaltiti piuttosto velocemente.
Un discorso a parte va fatto, invece, per chi dovesse risultare allergico al linalolo, nel qual caso si potrebbero sviluppare reazioni cutanee.
In conclusione
Dal punto di vista della ricerca scientifica, sono stati evidenziati risultati incoraggianti sulle proprietà benefiche del linalolo e dei terpeni contenuti nella canapa s. Tuttavia, per avere un quadro più preciso, la strada da percorrere è ancora lunga, e l’auspicio è che con studi futuri si possa approfondire ulteriormente il complesso delle proprietà terapeutiche della cannabis s. e dei suoi derivati.