Tra i numerosi composti presenti nella pianta di cannabis, il CBD è sicuramente uno dei più noti. Sempre più spesso, però, si sente parlare anche di CBDA. Ma cosa si intende con questi due termini? E, soprattutto, quali sono le reali differenze tra CBD e CBDA?
Il CBD, o cannabidiolo, è stato oggetto di numerosi studi scientifici negli ultimi anni grazie ai suoi potenziali benefici per la salute e al suo utilizzo in ambito terapeutico. Il CBDA, invece, è la forma acida e naturale da cui il CBD deriva, meno conosciuta ma attualmente al centro di un crescente interesse da parte della comunità scientifica.
Alcune ricerche preliminari suggeriscono che anche il CBDA potrebbe offrire effetti interessanti e aprire nuove prospettive nel campo del benessere naturale. Esploreremo le caratteristiche di entrambi per capire meglio somiglianze, differenze e potenziali applicazioni.
Che cos’è il CBD
Il CBD (o cannabidiolo) è uno dei principali composti non psicoattivi presenti nella pianta di cannabis. A differenza del THC, infatti, il CBD non altera lo stato mentale, piuttosto favorisce una sensazione di calma e benessere generale, utile in diverse situazioni di stress o tensione.
Negli ultimi anni ha attirato l’attenzione della comunità scientifica per i suoi potenziali effetti benefici – proprietà antinfiammatorie, ansiolitiche e rilassanti. Il CBD, infatti, interagisce con il sistema endocannabinoide, una rete di recettori presente nel nostro corpo che contribuisce a mantenere l’equilibrio di funzioni fondamentali come sonno, umore, dolore e risposta immunitaria.
Che cos’è il CBDA
Il CBDA (o acido cannabidiolico) è il precursore naturale del CBD ed è uno dei composti più abbondanti nella pianta di cannabis allo stato grezzo.
Si tratta di una molecola non psicoattiva, presente soprattutto nei fiori freschi, che si trasforma in CBD attraverso un processo chiamato decarbossilazione—ovvero la perdita di un gruppo carbossilico quando esposto al calore o nel tempo, con l’invecchiamento. È per questo motivo che il CBDA si trova principalmente in estratti crudi, come succhi o oli non riscaldati.
Negli ultimi anni, il CBDA ha suscitato crescente interesse da parte della ricerca scientifica, grazie al suo potenziale nel contribuire al benessere generale. Studi preliminari indicano che potrebbe avere proprietà antinfiammatorie, anti-nausea e ansiolitiche, simili a quelle del CBD.
Le differenze tra CBD e CBDA
CBD e CBDA sono due cannabinoidi strettamente collegati e condividono molte proprietà, soprattutto per quanto riguarda il loro potenziale nel promuovere il benessere e nel supportare la salute in modo naturale.
Presentano, però, anche alcune differenze, legate sia alla loro struttura chimica sia ai loro effetti sull’organismo e alle possibili applicazioni terapeutiche. Vediamo le principali differenze.
Differenze CBD e CBDA nella struttura chimica
La differenza principale tra CBD e CBDA sta nella loro struttura molecolare. Il CBDA è la forma acida e grezza del CBD, ed è presente nella pianta di cannabis fresca. A livello chimico, il CBDA possiede un gruppo carbossilico attaccato alla sua catena molecolare, che il CBD non ha. Quando il CBDA viene riscaldato o invecchia naturalmente, questo gruppo si stacca, attraverso il processo di decarbossilazione, e si trasforma in CBD.
Effetti e benefici del CBD e del CBDA per la salute
CBD e CBDA condividono molte proprietà potenzialmente benefiche. Entrambi mostrano effetti antinfiammatori, analgesici e ansiolitici e sembrano aiutare nella gestione dello stress senza causare alterazioni mentali.
Alcune ricerche[1], però, suggeriscono che il CBDA possa avere una biodisponibilità maggiore, il che significa che il corpo potrebbe assorbirlo più facilmente rispetto al CBD.
Applicazioni terapeutiche
Dal punto di vista terapeutico, il CBDA è oggetto di interesse per il suo potenziale effetto antiemetico (riduzione della nausea), particolarmente utile per i pazienti sottoposti a chemioterapia. Si tratta, però, di risultati ancora in fase sperimentale e che non possono essere considerati conclusivi.
Al contrario, il CBD è già ampiamente studiato e impiegato in diversi ambiti clinici, anche se entrambi i composti mostrano un promettente potenziale per futuri sviluppi terapeutici.
CBD o CBDA: cosa scegliere
Stabilire se sia migliore il CBD o il CBDA non è semplice, soprattutto perché entrambi offrono benefici unici e agiscono in modi diversi sull’organismo.
Più che contrapporli, molte ricerche suggeriscono che questi due cannabinoidi possano agire in sinergia[2] e potenziare reciprocamente i propri effetti.
Certo è che il CBD è già largamente utilizzato in ambito terapeutico e quotidiano, per esempio sotto forma di oli al CBD, mentre il CBDA rappresenta una frontiera ancora in fase di esplorazione, ma ricca di potenzialità.
La scelta dipende quindi dalle esigenze personali, dal tipo di prodotto e dall’effetto desiderato. In ogni caso, è fondamentale affidarsi a estratti di qualità e certificati. Con maggiore consapevolezza e attenzione alle proprie necessità, è possibile integrare questi composti in modo sicuro, sfruttando i benefici che la natura offre.
[1] CBDA vs. CBD: What to know - A. Nguyen, 2024 (https://www.medicalnewstoday.com/articles/cbda)
[2] Synergistic and antagonistic antioxidant effects in the binary cannabinoids mixtures - Dawidowicz, Olszowy-Tomczyk, Typek, 2021 (https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0367326X21001672)